MOSTRE: ‘SCOLPIRE L’EROTISMO’. RAFFAELE FALCONE AL MARTE.

Si è appena inaugurata al MARTE Mediateca Arte Eventi di Cava dei Tirreni (Sa), una bellissima mostra delle opere di Raffaele Falcone.

Ci ha colpito al punto che sentiamo la necessità di condividere questo piacere, scrivendo le nostre sensazioni, per invitare tutti a visitarla.

Sorvolo le questioni legate alla poetica dell’artista, peraltro indagata negli spunti critici presenti nel bel catalogo, per fermarmi a riflettere su ciò che ho ‘sentito‘ al vernissage appunto.

Era ‘con me’ il senso di una frase di Cacciari che avevo letto qualche giorno fa sulla questione del ‘fare’, che qui cito:

L’ente compiuto è enérgeia, è il fare pervenuto alla perfetta espressione del suo fine, tutt’uno con esso” [M. Cacciari, Dell'anima, Adelphi]

E’ quel “tutt’uno” di energia e fine, perfetta coincidenza tra il fuoco che produce la materia e il fuoco interiore prodotto dalla forma, ciò che ho ri-trovato nelle opere di Falcone. Le opere esposte evocano una forza interna che, per il tramite di una abilissima  tecnica (”è il lavoro di quarant’anni di mio padre” mi raccontava Valerio Falcone), si allinea senza mediazioni – im-mediatamente – all’energia interiore dello spettatore. Andandola a sollecitare.

Non è, a nostro avviso, il tema in sé (il fallo con tutti i suoi significati antropologici, simbolici, religiosi, ecc.) – e non lo è mai in fondo – ma la capacità di tradurre ad arte,  da una materia come la ceramica maiolicata, riflessioni e pensieri capaci di riportare in luce il vero senso delle cose.

Di fronte alla ‘Scacchiera Impossibile’ dei Butt Plug di Falcone (in foto), ben messa davanti al vetro prospiciente il terrazzo del terzo piano del MARTE, o ai suoi Falli, si ha la fortissima sensazione di essere di fronte a una capacità fabbrile fatta di anni di attento e intelligente lavoro; capacità fondata su una profonda conoscenza della materia. E la si legge tutta: una abilissima capacità tecnica che trascende le regole del saper fare e diviene, con grande eleganza, ‘saper dire‘.

La ceramica maiolicata di Falcone è novità antichissima. Ciò è forse legato alla suggestione delle forme simboliche delle opere? Può essere, ma anche no. C’è di vero che osservare da vicino la qualità esecutiva di queste opere – che sottolineiamo ancora senza temere di ripeterci -, ci pone in essere quel trapasso dal mondo delle forme a quello dell’essenza delle cose, che è il senso dell’esperienza estetica tout-court.

Ci si permetta una piccola digressione: i Butt Plug di Falcone ci hanno rammemorato i famosi Totem di Ettore Sottsass. Ovvero la stessa potenza arcaica di quelle forme. E la prova concreta che di fronte alle cose vere, di fronte alla loro essenza, cade qualsiasi vana distinzione stilistica moderno/classico. Mostrandoci la vacuità dei partigiani dello ‘stile x’ o dello ‘stile y’.

E’ quindi, per concludere,  l’erotismo del saper fare, la vera meraviglia della mostra del MARTE, e la vera cifra dell’artista. Artista che sembra essere ‘caduto’ nelle sue opere, come ‘anima caduta nel fare‘.

Non perdetevela!

(pier giuseppe fedele)

Nota: La mostra è aperta sino al 13 Luglio 2012. Gli orari sono 17.00 – 21.00, e l’ingresso è (anche) libero.

 

 

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